Frequently Asked Questions.
Le risposte alle domande più frequenti.
OCULISTICA GENERALE
Come per convenzione, le distanze vengono calcolate in metri, così in oculistica la valutazione del visus o acuità visiva viene espressa in decimi.
Un soggetto ha una vista per convenzione “normale” quando la sua visione naturale (cioè senza lenti correttive anteposte all’occhio) è almeno di 10/10 “dieci decimi”.
I decimi (numeri o lettere) di riferimento sul tabellone (ottotipo) che l’oculista ci fa leggere sono infatti sempre ridotti di dimensioni sino a raggiungere il valore “standard” dei più piccoli, che se letti corrispondono appunto ai dieci decimi.
Quindi avere una vista di dieci decimi, significa vedere tutte e dieci le righe del tabellone, 2/10 leggere solo le prime due, 3/10 leggere le prime 3 righe e così via indipendentemente dalla correzione apportata dalle lenti che l’oculista posizione davanti all’occhio (se non vi sono lenti posizionate davanti all’occhio si parla di visus o acuità visiva naturale, altrimenti visus o acuità visiva corretta).
Un soggetto che vede dieci decimi naturali viene detto “emmetrope”, mentre un soggetto con una lieve miopia, ipermetropia, o astigmatismo (che viene detto ”ametrope”) .
In età adulta è consigliabile effettuare un controllo indicativamente ogni 2 anni, tuttavia esistono delle indicazioni più specifiche.
In un'età compresa tra i 20 e i 30 anni è consigliabile una visita ogni 2 o 3 anni, tempistica che si restringe a 12-18 mesi nel caso sia presente qualche problematica.
A 40 anni inizia ad avanzare la presbiopia, un calo lento e progressivo della vista da vicino, pertanto è consigliabile che la visita dall’oculista avvenga ogni 2 anni.
Infine, dopo i 65 anni, aumenta il rischio dell’insorgere di patologie (glaucoma, cataratta e degenerazione maculare della retina), per cui è consigliabile che tali controlli inizino ad essere effettuati ogni 12-18 mesi.
È ormai consuetudine dei centri di ginecologia e ostetricia fare visitare i bambini da un neonatologo dopo il parto, al fine di poter escludere immediatamente malattie congenite o malformazioni. Nell’eventualità venissero riscontrate delle anomalie, poi, viene prescritta una visita oculistica specifica.
Entro il primo anno di vita, è il pediatra a verificare la corretta capacità visiva del bambino.
La prima visita oculistica vera e propria viene però effettuata ad 1 anno di età, specialmente per i bambini che presentano una familiarità con malattie congenite.
La visita successiva, altrettanto importante, deve essere effettuata intorno ai 3-4 anni di età, non appena il bambino diviene in grado di esprimersi e fornire delle risposte attendibili ai quesiti che gli vengono posti dal medico oculista.
Prima dell’inizio della scuola deve essere effettuato un altro controllo, in quanto il bambino, non sapendo quale sia il modo corretto di vedere, potrebbe non lamentarsi di un difetto di vista pur presente. A questa età il cervello è ancora molto elastico e l’apparato visivo termina di svilupparsi entro i 6-8 anni di vita, per cui potrebbe essere necessario correggere un difetto non più rimediabile in futuro.
La visita, che comprende sempre gli esami strumentali correlati, dura almeno un’ora.
Sì, la pupilla verrà dilatata nella maggior parte dei casi.
L’effetto delle gocce ha una durata diversa a seconda del collirio utilizzato: Tropicamide- viene somministrato ai pazienti adolescenti ed adulti ad ha un effetto variabile da 1 a 3 ore, a seconda del dosaggio. È possibile guidare un’ora dopo la visita. Ciclopentolato viene somministrato ai bambini ed ai giovani adolescenti. Agisce per 24 ore. Atropina- viene somministrata ai bimbi molto piccoli ed ai bimbi strabici. L’effetto dura 15 giorni.
No, non si impiega alcun collirio allo scopo.
Sì, la pressione oculare viene SEMPRE misurata a partire dai 25 anni, ed in epoca più precoce nei soggetti a rischio.
Sì, il fondo dell’occhio viene esaminato ogni volta.
OCCHIO ROSSO
Occhio Rosso é un termine generico usato per descrivere l’arrossamento visibile attorno all’iride ma può riferirsi anche a:
Emorragia sottocongiuntivale, rottura dei piccoli capillari superficiali situati tra la sclera e la congiuntiva.
Blefarite, infiammazione delle palpebre.
Orzaiolo, infezione delle ghiandole palpebrali. Irritazione da lenti a contatto.
Bagliore retinico attraverso la pupilla quando si scattano fotografie con l’uso di flash.
Il rossore si manifesta quando i vasi sanguigni sulla superficie dell’occhio si dilatano e può variare d’intensità da un rosso brillante, che copre completamente la sclera, ad alcuni vasi sanguigni dilatati che appaiono come sottili linee rosse o rosa sinuose che affiorano dal “bianco” dell’occhio.
Gli occhi rossi di solito sono causati da allergie, affaticamento, uso prolungato di lenti a contatto o infezioni agli occhi come la congiuntivite. Tuttavia l’arrossamento, a volte, può essere il campanello d’allarme per una più grave patologia oculare come l’uveite od il glaucoma. Infatti se questo sintomo persiste o peggiora, bisogna prontamente rivolgersi al proprio oculista per la diagnosi ed il trattamento.
Non si somministrano cortisonici locali se non si è sicuri che non vi siano lesioni da herpes virus (che vengono aggravate dagli steroidi). Nel dubbio è meglio limitarsi all'uso di antibiotici ed antiinfiammatori non steroidei locali.
• Non strofinarsi gli occhi: agenti irritanti presenti normalmente sulle mani possono aumentare l’infiammazione. Inoltre, si potrebbe graffiare la cornea o infettare la congiuntiva.
• Praticare una buona igiene quando si indossano lenti a contatto: queste potrebbero diventare un ottimo terreno fertile per i batteri nocivi.
• Segnalate sempre al vostro medico se, dopo l’utilizzo di un determinato farmaco, si nota arrossamenti agli occhi: questo é essenziale per mantenere a bada le allergie.
• Non utilizzare i colliri per “sbiancare” l’occhio: con la vasocostrizione e la vasodilatazione riflessa (prodotta dalla vasocostrizione farmacologica) i vasi possono rendere i vostri occhi più rossi nel tempo!
• Non utilizzare qualsiasi collirio senza una prescrizione di un medico oculista. I colliri sono farmaci e se utilizzati senza una diagnosi precisa e con un dosaggio non appropriato possono procurare più danni che vantaggi!
OFTALMOLOGIA PEDIATRICA
L’occhio pigro o ambliope si sviluppa soprattutto per due cause: lo strabismo e la anisometropia (elevata differenza del difetto refrattivo nei due occhi) che portano ad un non utilizzo della vista nei primi anni di vita. Una volta diagnosticato richiede naturalmente oltre alla correzione del difetto, un trattamento che può essere occlusivo e/o ortottico, che dà risultati tanto più brillanti quanto più precoci sono state diagnosi e trattamento; risultati molto meno brillanti si ottengono al di sopra degli otto anni d’età.
L'unico metodo certo per valutare l'ambliopia è la valutazione dell'acuità visiva. Questo esame richiede collaborazione da parte del bambino, pertanto può eseguire dai tre anni in poi. L'esistenza di ambliopia può essere sospettata in presenza di strabismo e/o di difetti di refrazione (ipermetropia, miopia e astigmatismo).
La diplopia è la visione doppia ed è dovuta ad un deficit funzionale di uno o più muscoli oculomotori. La cause risiedono in patologie direttamente a carico dei muscoli (infiammazione, vascolopatie, neoplasie), a carico dei centri cerebrali deputati al controllo della motilità oculare, come diabete, ipertensione, fenomeni ischemici cerebrali o stati infiammatori/infettivi o neoplasie.
CATARATTA
Con il termine cataratta avanzata si intende una cataratta in cui l’accumulo di proteine nel cristallino lo ha reso talmente opaco da rende difficile vedere le cose e svolgere le normali attività quotidiane.
Non esiste un modo efficace per prevenire la cataratta, poiché è semplicemente parte del naturale processo d’invecchiamento.
Le persone iniziano a sviluppare cataratta già dopo i 40 anni, ma in genere non iniziano a notare i sintomi della loro cataratta fino ai 60.
Di solito ci si sottopone all’intervento chirurgico quando la cataratta inizia ad influenzare la vostra visione quotidiana. Se hai difficoltà a leggere, guardare la TV o guidare, è giunto il momento di comunicarlo al tuo oculista.
No, ma è possibile gestire alcuni dei sintomi precoci della cataratta con nuovi occhiali o lenti a contatto e indossando occhiali da sole per contrastare la sensibilità alla luce fino al momento in cui diventa necessario sottoporsi all’intervento chirurgico.
La chirurgia della cataratta è generalmente considerata uno dei più sicuri interventi chirurgici, ma resta sempre un intervento chirurgico. Anche se rari, i rischi possono includere: infiammazione, infezione, sanguinamento, gonfiore, distacco retinico, glaucoma, cataratta secondaria o perdita di vista.
Generalmente ci si attende che la visione inizi a migliorare entro pochi giorni. Se siete astigmatici e non avete scelto una lente che corregge l’astigmatismo e la cataratta simultaneamente, dovrete ancora indossare occhiali dopo l’intervento chirurgico. Nella maggior parte dei casi, dovrete comunque portare gli occhiali da lettura anche dopo l’intervento chirurgico.
GLAUCOMA
La malattia glaucomatosa è caratterizzata da un danno della testa del nervo ottico e del campo visivo legato ad un aumento della pressione intraoculare (IOP). Fatta eccezione per i glaucomi acuti che si manifestano improvvisamente con valori elevati della IOP e con conseguente dolore, iperemia congiuntivale, appannamento visivo, nausea e vomito, la maggior parte dei glaucomi sono assolutamente asintomatici e vengono diagnosticati quando si misura la IOP e/o si esamina il nervo ottico.
Nella maggior parte della popolazione la IOP è inferiore a 20 mmHg e quindi viene iniziato una terapia farmacologica ipotonizzante quando la IOP supera tale valore.
In realtà, le cose non stanno esattamente in questo modo, dato che molti pazienti che presentano un valore della IOP superiore a 20 mmHg non sviluppano un danno del nervo ottico e del campo visivo (glaucoma) e, al contrario, pazienti che valori della IOP inferiori possono sviluppare un danno glaucomatoso. Questo perchè la vulnerabilità del nervo ottico è un parametro assolutamente individuale dipende , oltre dalla IOP, da altri fattori di rischio sia oculari che sistemici. Per tale motivo, una terapia ipotensiva oculare deve essere iniziata sia quando esistono valori elevati della IOP ma anche quando è presenta un danno di tipo glaucomatoso del nervo ottico e del campo visivo senza un valore elevato della IOP.
L'intervento chirurgico ha lo scopo di ridurre la IOP quando questa non è più controllabile farmacologicamente o con il laser. Una IOP non controllabile è quella che continua a determinare un danno del nervo ottico e conseguentemente al campo visivo.
SEGMENTO OCULARE POSTERIORE
Le mosche volanti, cioè i corpi mobili del vitreo si chiamano miodesopsie e sono legati a fenomeni degenerativi del corpo vitreo. Una ulteriore causa di improvvisa comparsa di miodesopsie è il distacco di vitreo, che è la separazione della gelatina vitreale dalla retina. La terapia consiste nel mantenere più idratato possibile il vitreo mediante l'assunzione di liquidi e precursori dei costituenti vitreali. Per tale patologia la vitrectomia non viene mai presa in considerazione.
Attualmente la maculopatia è la maggiore responsabile dei casi di cecità legale nelle società avanzate; cecità legale non vuol dire cecità assoluta, nella stragrande maggioranza anche i casi più gravi mantengono comunque una visione periferica che permette una sufficiente autonomia almeno per quello che riguarda le attività più elementari. La prognosi di questa malattia è migliorata molto dall’introduzione delle terapie intra vitreali con anti VEGF.